mercoledì 21 dicembre 2016

La moltiplicazione dei sassi...


Ti vedo per la prima volta e... tac. Arriva il primo, piccolissimo sassolino. Lezione dopo lezione, i sassi si moltiplicano, diventano due, quattro, dieci, venti. La mia pancia è pesante e respira a malapena. Così capisco che la mia infatuazione sta diventando sempre più seria, e non sarà facile gestirla, anche se so che rimarrà tale. Forse è proprio questo quello che mi preoccupa, che preoccupa la mia pancia e i suoi ospiti all'interno.
E' buffo, quello che succede. Qualche ora prima di vederti, la pancia sassosa urla e si contrae, non mi dà pace. Poi ti vedo e tutto si calma. Sento ancora la tensione, ma è sopita, come se i miei piccoli sassi assetati vedendoti, abbiano finalmente trovato l'acqua. Tuttavia, è una sensazione temporanea. Quando vado via, si risvegliano e cominciano il loro lamento. Ormai mi ci sono abituata. Pian piano si calmano, devono riposarsi anche loro, in attesa dei round successivi.


Questa “cosa” che sento per te non so come definirla. Non ho mai pensato di etichettarla in qualche modo, anche perché, superata una certa età, parlare o comunque cercare di definire qualsiasi forma di amore è per me uno spreco di fiato. La mia psicologa mi ha chiesto più volte se sono innamorata di te. Ancora adesso, ripetendomi questa domanda nel silenzio della mia stanza, non riesco a darle una forma, non la visualizzo chiaramente : come un oggetto che non riesci a focalizzare, perché è troppo lontano da te. Cosa significa per me essere innamorata di qualcuno? O meglio, cosa ha significato in passato, quando avevo vent’anni e tutto mi sembrava possibile, o quasi. Cosa significa ora, che ne ho quasi trentasette, e tutto mi sembra impossibile, o quasi. 

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